Le dimissioni costituiscono la parte conclusiva determinante e la verifica della conclusione del progetto terapeutico in comunità. Ma la dimissione non costituisce solo il termine del percorso di cura ma spesso l'inizio di ulteriori passaggi evolutivi.
Per questo deve essere pensata e realizzata nel tempo con i diversi attori del progetto terapeutico, (paziente, famiglia, servizio) al fine di organizzare passaggi che abbiano cura delle reali condizioni cliniche dell'ospite e delle sue nuove acquisizioni, della modulazione realistica delle aspettative di tutti gli attori della scena terapeutica, e non ultimo delle risorse disponibili per qualsivoglia futuro progetto .
Analogamente alla fase di ingresso, è prevista quella gradualità che garantisca il consolidamento dei risultati ottenuti e una particolare attenzione ai processi di separazione e alla loro corretta elaborazione.
A questo fine, prima della dimissione vera e propria, sono previsti incontri con le famiglie ed il servizio di riferimento per valutare le opportunità concrete necessarie a dare continuità al percorso di cura anche dopo la comunità. Viene offerta inoltre, alla famiglia e al paziente in dimissione, l'opportunità di partecipare agli incontri mensili del gruppo di psicoanalisi multifamiliare, per aiutare i famigliari a condividere e quindi contenere le potenti angosce legate al processo di dimissione.
Nella nostra visione della cura delle patologie psichiatriche l'intervento in comunità viene considerato come uno dei momenti di un iter più complesso che ha come obbiettivo principale un possibile ma realistico reinserimento dell'ospite nel tessuto sociale.
La nostra struttura si avvale inoltre del progetto di una unità di reinserimento, denominata unità di fase avanzata, alla quale l'ospite può accedere quando ha maturato una sufficiente funzionalità nel campo dell'autonomia e delle capacità relazionali. Questa struttura consente la sperimentazione di un minor grado di protezione tramite un intervento semi assistito.